
La nostra Casa Famiglia “Samorì” nasce dall’esigenza di avere a Bissau una struttura che ci potesse permettere di gestire in maniera ottimale le numerose attività che vengono svolte, ovvero:
- accoglienza di orfani e bambini abbandonati in attesa di una soluzione definitiva;
- accoglienza dei bambini cardiopatici che necessitano di un ambiente protetto prima del viaggio in Europa, oppure come alternativa alle condizione estreme del loro villaggio o alla famiglia quando questa non è in grado di avere le attenzioni necessarie al rientro in Guinea a seguito dell’operazione;
- ospitalità di medici, tecnici e professionisti che vengono a Bissau per la formazione del personale locale;
- ospitalità dei volontari che offrono il loro aiuto in interventi specifici (come: installazione della rete interna di computer in clinica, revisione e calibrazione degli apparecchi di analisi nel laboratorio…);
- ospitalità e sistemazione logistica per Oscar e per gli operatori della nostra Associazione.
I lavori sono iniziati nel 2012 e sono terminati nel gennaio 2014. Già dal febbraio 2014 la nostra Casa Famiglia era attiva a pieno regime. Fino alla fine del 2019, nelle sue svariate esigenze è stata sostenuta principalmente dalla Fondazione Renato Grandi. Dall’inizio del 2020 la Casa Famiglia è stata presa in carico interamente da Kibinti. Durante i difficilissimi mesi del 2020, è stato possibile sostenere la Casa Famiglia nelle sue esigenze ordinarie e straordinarie, e offrire adeguata tutela grazie al finanziamento ricevuto della Regione del Veneto.
Abbiamo deciso di chiamarla “Samorì”; in criolo significa “figlio desiderato” ed è così che vogliamo si senta ogni bambino affidato a noi.
Fino al 2019, la gestione era affidata al Dottor Fernando Assaiemo e alla moglie Alexina; vi abitavano stabilmente con i figli Helena e Samorì e con le nipoti Lucy e Silvia. Nel loro compito erano aiutati da Njimma e Maria (che seguivano i bimbi più piccoli e a turno provvedevano alle pulizie), e da Ada, (in cucina).
Dal 2020 la famiglia Assaiemo ha lasciato la gestione della casa famiglia al direttore Ampa e alle amorevoli cure di Mariza che segue i ragazzi presenti con l’aiuto di Njimma, Maria e Ada.